Boquete di Panama, potrebbe essere paragonata ad un piccolo paese delle montagne italiane, scopri cosa fare alle pendici del vulcano Baru’.
Boquete nella regione del Chiriqui, è uno degli stop obbligati in un percorso alla scoperta dello stato di Panama.
A tratti potrebbe sembrare un paesino di montagna tipico delle nostre dolomiti: fiori ai balconi, casette a punta ricoperte di legno, una chiesetta che ricorda a tutti gli effetti quella di un’ipotetica e lontana Madonna di Campiglio.
C’è solo una differenza: se la nostra specialità sono le mele, qui sono le fragole che provengono dal vicino Cerro Punta. Lo so, ti aspettavi ananas o mango, vero?
Molto presto ti accorgerai che Boquete è il luogo privilegiato per i pensionati americani che decidono di venire a riposarsi qui grazie al clima mite perfetto tutto l’anno e alle agevolazioni fiscali presenti proprio per la categoria.
Boquete è la destinazione ideale per gli amanti delle attività avventurose e dinamiche come trail, trekking e zip line, ma anche per chi ha voglia di fare passeggiate tranquille in mezzo alla foresta o per visitare qualche finca di caffè.
Durante il mio viaggio in Colombia ho avuto occasione di esplorare le coltivazioni e la produzione del caffè in maniera esaustiva, quindi non avendo fatto quest’esperienza qui a Panama non so consigliarvi quale Finca sia meglio dell’altra. Ne varrà sicuramente la pena in ogni caso.
Cosa troverai in questo blog post
Cosa fare a Boquete: come arrivare
Da Panama dovrete arrivare a David in circa 6 ore e da David a Boquete avrai un’altra ora e mezza di bus che ti scaricherà proprio all’altezza della piazza principale.
Per tornare verso David prenderai il bus oltre la piazza alla fermata di fianco al palazzo del Municipio. La troverai facilmente.
Cosa fare a Boquete: attività e trekking
Prima di tutto esplora il centro, spingiti oltre il ponte che passa sul Rio Caldera per vedere dall’alto un giardino super instagrammabile aperto occasionalmente dal 13 al 26 gennaio in occasione della fiera dei fiori.
Dall’altra parte del ponte troverai un mercatino con tutti prodotti artigianali panamensi e un semplice food court.
Fatto questo è il momento di scoprire i dintorni!
Ascesa al vulcano Barù
L’ ascesa al vulcano Baru’ è l’escursione più hardcore che tu possa trovare a Boquete. È possibile affrontarla in due modi differenti: a piedi o in jeep.
Considera che le pendici del vulcano distano circa 2 ore di macchina da Boquete e che il must do è essere in cima poco prima dell’alba. È proprio quello il momento giusto per vedere le due coste di Panama: quella pacifica e quella caraibica.
Per salire a piedi occorre un permesso speciale che dovrai prima richiedere al municipio, una volta ottenuto sarai libero di scegliere se salire con una guida o andare solo unendoti alle tante persone che faranno come te.
Per quel che riguarda il tuo lasciapassare puoi anche salire senza, ma se qualcuno ti fermerà per un controllo sappi che potrebbe scattare la sanzione. Considera che dovrai partire verso le 23:00 mettendo in conto almeno 6/7 ore di camminata ripida per un totale di 14 km andare e 14 km scendere.
Seppur immagino sia un’esperienza indimenticabile, non mi sono sentita di affrontare una salita di questo genere senza nessun tipo di allenamento.
Il percorso, a detta di chi l’ha fatto, è estremamente impegnativo e faticoso sommato alle basse temperature e alle vertigini dovute all’altezza, più di 3000 mt.
Se invece sceglierai di salire sul vulcano in jeep 4×4 non avrai bisogno né del permesso né della guida, ma solo di un alto budget. Il costo altissimo può variare varia dai 120 ai 170 dollari a testa. Fuori dalla nostra portata.
Pipeline Trail
Questo trail è molto semplice e fattibile anche per i meno esperti. Il nome deriva dal fatto che per buona parte del percorso sarà presente una lunga tubatura, che come un filo d’Arianna ti indicherà la strada. Si, obiettivamente non è il massimo della poesia in mezzo alla jungla, ma tant’è. Troverai anche alcuni ponti sospesi.
La camminata dura circa due orette fino alla cascata finale dove troverai un cartello che intima di non andare oltre.
In questo sentiero è possibile avvistare un bradipo e il leggendario Queztal splendente dal piumaggio brillante, non ho visto né uno né l’altro. In compenso, però, lungo il cammino potrai vedere un esemplare di “Ulmus messicano” di circa 1000 anni.
Ingresso al percorso: 5 dollari a testa
Bus per arrivare all’ingresso: 2 dollari a testa a tratta (4 in totale). Dopo il mercato municipale troverai dei mini bus bianchi, prendi quello per Alto Quiel El Bajo e chiedi all’autista di farti scaricare all’inizio del percorso. Nel dubbio chiedi sempre. Lo stesso bus di porterà all’inizio del prossimo trekking.
Il sentiero delle 3 cascate: ‘The lost waterfalls’
Come per il vulcano anche questo può essere fatto con un tour organizzato o con guida, ma vi consiglio assolutamente di farlo in autonomia. Non ha davvero senso spendere 40 dollari in percorsi medio-facili come questi.
La camminata dura circa 3 ore durante le quali vedrai 3 cascate differenti. Il mio consiglio è non fermarsi subito alla prima, ma procedere verso la seconda e la terza per tenere il pezzo forte alla fine. Delle 3, la prima cascata, infatti, oltre ad essere quella più alta è quella più scenografica.
Il percorso è abbastanza impegnativo, soprattutto tra la seconda e la terza cascata, ma comunque fattibile.
Ti consiglio di vestirti comodo con scarpe da trekking o da trail per evitare di scivolare. Evita di andare con scarpe dalle suole lisce come le all star per intenderci. Il percorso sarà per la maggior parte del tempo in mezzo al fango, si tratta pur sempre di una foresta nebulare.
Il sentiero è ben segnalato e ben tenuto, troverai corde e pezzi di tronchi posizionati in modo da facilitare la salita e la discesa.
Porta con te acqua e qualche snack.
Ingresso al percorso: 8 dollari a testa
Bus per arrivare all’ingresso: 2,50 a testa a tratta (5 in totale)
Caldera e Hot Spring
Sempre con i minibus potrai arrivare fino a Caldera e da lì prendere i sentieri per arrivare alle sorgenti calde. Non abbiamo avuto tempo per esplorare anche questa parte.
Cosa fare a Boquete: tour organizzati
Nel paese ci sono almeno 3 agenzie che possono organizzare tour con le varie attività.
A meno che non tu non voglia fare qualcosa di particolare, come appunto il Vulcano Barù in 4×4, potrai organizzare tutto in maniera autonoma.
Ti segnalo la gentilezza dell’agenzia Boquete Mountain Safari.com che rimane dopo la piazza andando verso sud sulla tua destra.
Cosa fare a Boquete: dove mangiare
A Boquete non manca l’offerta tra ristoranti, caffetterie, pizzerie e ristoranti locali o italiani.
Il mio posto preferito è “Boquete Sandwich Shop” il cui claim è ‘serviamo la colazione tutto il giorno’.
È uno dei locali preferiti dagli statunitensi perché la cucina e le porzioni che offrono seguono perfettamente lo stile USA. Ottimi i pancake e gli hamburger!
Se sei amante dei posti tradizionali ti segnalo la catena El Sabroson#3 davanti alla piazza principale. Non sono altro che le mense locali dove potrai mangiare buon cibo panamense. Fresco e ben preparato. Super consigliato!
Se nel tuo alloggio hai la possibilità di prepararti qualcosa da solo, in paese ci sono diversi market, quelli più forniti sono ‘Romero’ che si trova dietro il palazzo del municipio accanto all’ospedale oppure `Super Baru` a fianco del self service El Sabroson#3.
Cosa fare a Boquete: dove dormire
Non mancano soluzioni per tuti i gusti: dagli ostelli ai lodge, dalle possibilità in centro a quelle più decentrate.
A prescindere dal fatto che Boquete è tranquilla dappertutto, potrebbe essere un’idea ancora migliore alloggiare a Palo Alto, sopra la città di Boquete. Troverete strutture semplicemente fantastiche. Svegliarsi con la colazione, un caffè con vista sulla foresta e sul vulcano diventerà una di quelle cose di cui non potrai più fare a meno!
Noi abbiamo alloggiato al Agaseke Lodge Boquete che dispone sia di camere private che letti in camerate condivise. Non include la colazione, ma una cucina nel caso tu voglia cucinare.
Se sei alla ricerca di una Panama Insolita puoi leggere l’articolo su Las Lajas, la spiaggia fuori dai circuiti turistici.