DELTA DEL PO,  FERRARA E DINTORNI

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola

Come è possibile essere al mare e ritrovarsi in un bosco che ricorda quelli di montagna per di più pieno di cervi? Scopriamo insieme il Boscone della Mesola nel cuore del Delta del Po.

Quando ti raccontano che a pochi km del mare esiste un bosco, la prima risposta che ti viene da dare è: “si la pineta!”.

Invece, quando si parla del Bosco della Mesola dobbiamo pensare differente, perché si tratta di un vero e proprio bosco come dice il nome. Di quelli quasi di montagna dove ti puoi aspettare che esca un folletto da un momento all’altro, ma in mezzo alla vegetazione tipica del Mediterraneo.

Il Boscone della Mesola è il bosco di pianura più esteso a livello nazionale che, affacciandosi sulla sacca di Goro, è un luogo straordinario unico nel suo genere! Circa 1100 ettari di riserva naturale di pianura che unisce il paesaggio tipico del Delta del Po a quello del mare.

Una commistione di sabbia, di flora e di fauna che mi ha lasciata a bocca aperta!

Pensate che, questo posto, è stato abitato fino al 1954. È dopo tale data che viene acquisito dallo Stato facendolo finalmente diventare un luogo protetto. Si tratta di un ecosistema fragile e sensibile sia per il cordone dunoso sul quale si trova, ma anche perché ogni elemento viene lasciato al proprio destino. Là dove sembra che ci sia incuria, in realtà è ciò che la natura crea e distrugge da sé. Ogni tronco caduto viene lasciato sul terreno per contribuire a preservare il ciclo naturale della materia organica e dei microambienti necessari alla biodiversità. Per questo a tratti vi sembrerà di essere in un posto completamente wild, perché di fatto lo è!

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola: come visitarlo

La Riserva Naturale curata e gestita dai Carabinieri forestali ad oggi è visitabile in due modi diversi.

È possibile percorrere circa 100 ettari a piedi o in bicicletta in autonomia oppure entrare nella parte interdetta al “grande pubblico” con un’esclusiva visita guidata in pulmino.

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola: visita libera

È possibile entrare nel bosco dal Centro Visite. Una volta parcheggiata l’auto (indicazioni navigatore: Riserva Statale Bosco della Mesola – Ingresso, 44026 Mesola FE) è possibile andare verso l’ingresso della riserva.

Sono 3 i percorsi proposti che si differenziano da lunghezza e durata: il giallo (1 ora e un quarto), il rosso (1 ora e 45) e il verde (2h e mezza). Scegliete in base al tempo che avete a disposizione.

Tutti i percorsi sono pianeggianti e facilmente percorribili. Nel caso in cui vogliate farlo in bicicletta e non l’avete con voi, è possibile noleggiarle al centro visite con tariffa oraria.

È richiesto il massimo rispetto dell’ambiente! Non è possibile portare cani, raccogliere funghi o qualsiasi cosa. Vi consiglio uno spray anti-zanzare!

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola: la visita guidata

Con la visita guidata farete un itinerario esclusivo oltrepassando un cancello sopra un pulmino.  Attraverserete ambienti che cambiano a seconda dell’umidità e delle dune di sabbia. La guida vi allenerà l’occhio a percepire colori e tonalità diverse della vegetazione attraverso i colori delle foglie e delle cortecce.

Vi accorgerete presto quanto l’acqua e le falde sotterranee siano importanti per questo posto, tanto da cambiare l’aspetto del bosco di mt in mt.

Con la visita guidata si arriva fino al Parco delle Duchesse, una misteriosa radura in cui nel mezzo non crescono piante. Le ragioni per cui questo accade sono diverse, ma si pensa che l’azione più importante sia stata quella dell’uomo già a partire dalle epoche passate.

Già il nome stesso evoca le atmosfere di corte, infatti le Duchesse di cui si parla sembra fossero proprio quelle della Corte Estense che qui si sollazzavano tra feste e banchetti.

La guida sarà il faro che vi illuminerà su quanto fragile sia questo ecosistema sottoposto a rapidi cambiamenti spesso insostenibili.

Ma, quindi, cosa scegliere?

Meglio la visita guidata o l’esplorazione in libertà?

La mia risposta è entrambe!

Sia il percorso guidato che la visita libera si completano perché è proprio grazie alla spiegazione della guida che riuscirete a carpire particolari e curiosità che in modo diverso non riuscireste a fare e che vi saranno utili anche durante la visita in autonomia.

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola: i cervi

L’unica cosa che vedrete solo con il percorso guidato sono gli unici 330 esemplari di Cervo Italico rimasti al mondo. Cervi speciali che, rispetto ai loro parenti più grandi e massicci, si presentano più minuti e più piccoli grazie alla mancanza di commistioni genetiche che ne hanno modificato la sottospecie nel tempo.

Sarà interessante non solo vederli da vicino (non potrete scendere dal bus né tanto meno toccarli), ma scoprirne le caratteristiche, le dinamiche e i curiosi comportamenti anche durante l’unica sosta del percorso nel Centro Studi “Renzo De Battisti”.

Sarà interessante capire come i cervi sviluppano il loro “palco”. Considerate, banalmente le corna, queste ogni anno si rinnovano a seconda dell’età e della crescita. La massima espressione più articolata e ramificata arriva dopo circa una decina di anni.

Questo è indicativo del fatto che più il palco è grande più il messaggio per evitare i combattimenti con chi è più debole diventa spiccato. Infatti se è vero che il palco viene usato per combattere, prima di tutto questo rappresenta, a tutti gli effetti, un vero e proprio avvertimento verso chi si presenta troppo spavaldo.

In questo centro, dove si appoggia anche l’Università di Bologna per ricerche e approfondimenti, vedrete anche tutte le specie di uccelli diurni e notturni presenti nel parco. Rapaci, Picchi, limicoli dai becchi più o meno lunghi a seconda della profondità dei suoi banchetti, Upupa, Falchetti, ma anche Testuggini di terra e palustre.

Scoprire il Bosco e i cervi della Mesola: quando andare

La stagione più bella per visitare il Bosco della Mesola?

Principalmente due: la primavera e l’autunno. Non solo perché in quanto stagioni di mezzo, il clima è mite e perfetto, ma alla fine dell’estate i cervi “vanno in amore”. È il periodo perfetto per ascoltare i bramiti soprattutto di notte.

In questo periodo sono molte le attività organizzate anche con gruppi di fotografi proprio durante la notte.

Scopri di più seguendo questo link.

Articolo scritto in collaborazione con GAL Delta 2000.Leader Mis.19.2.02.14B.4 DESTINAZIONE TURISTICA DELTA DEL PO – PSR Emilia-Romagna 2014-2020/25.

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