State cercando idee per le vostre domeniche e weekend d’autunno? Uno stop dalle sagre e dal cibo? Ecco qualche itinerario sul Delta del Po!
Chi l’ha detto che il Delta del Po è perfetto solo per la primavera o per l’estate?
Lo so che la nebbia potrebbe far sembrare tutto più grigio e piatto, ma vi assicuro che ha anche il suo fascino soprattutto quando filtra tra i rami autunnali di un bosco oramai colorato di arancione.
Sdoganiamo questo concetto ed impariamo che, non per forza la bella stagione deve essere l’unica alleata, ma possiamo trovare altre, diverse ed interessanti sfumature nel periodo dell’anno che meno ci sembra adatto!
A parte questa parentesi poetica, il Delta del Po offre diverse idee di itinerario anche per l’autunno: stagione perfetta per camminare, pedalare, ma anche per visitare le città della Bassa Romagna a caccia di street art e storie da raccontare!
Siamo pronti per un autunno sul Delta del Po? Andiamo!
Cosa troverai in questo blog post
Autunno sul Delta del Po: guerra e street art ad Alfonsine
La Bassa Romagna, che si trova nell’entroterra rispetto alla costa nasconde paesi silenziosi , operosi e pieni di storie. Storie che spesso vengono raccontate in piccoli musei o in quelle che sono opere di street-art open air. Un esempio è Alfonsine.
Prima di arrivare a Ravenna facciamo sosta in un paese in cui la Seconda Guerra Mondiale ne ha nettamente definito un prima e un dopo.
Un paese costruito sulla destra del fiume Senio, che venne distrutto per il 75% e ricostruito sull’altro lato, la parte sinistra.
La visita al Museo della Battaglia del Senio racconta proprio di questo.
Collocato in quello che prima era un centro polivalente oggi racconta la guerra e la storia del territorio. Viene data voce al corpo militare e ai soldati, ma anche al popolo, quello della resistenza. A mio avviso la parte più interessante. Fotografie, infografiche, plastici, oggetti e ricostruzioni sono parte integrante di un percorso proiettato alla memoria che accoglie da anni tutte le generazioni.
Ad Alfonsine si viaggia dentro la storia e si può notare che la ricostruzione della città avvenne con il piano regolatore di Vaccaro dalla spiccata impronta razionalista. Occhi attenti ai particolari nella Piazza Principale e sugli edifici che la circondano.
Date uno sguardo alla Chiesa di Santa Maria dove, in uno dei dipinti, il Salvatore ha il viso del celebre aviatore lughese Francesco Baracca.
Si va caccia di murales sia nella parte nuova che nella parte vecchia della città, ma non dovete assolutamente perdere:
- l’opera di Ericailcane e Bastardilla. In via Mameli l’opera è un omaggio alla Resistenza Partigiana sia per il luogo (sotto al fiume Senio) sia per il disegno: lupi con il fazzoletto rosso.
- La seconda si trova al Parcobaleno l’area verde cittadina in via Galimberti: un’opera super colorata intitolata Stinkfish
Prima di lasciare Alfonsine, vi consiglio altri due punti interessanti da vedere:
- A circa 1 km dal centro potrete immergervi nella letteratura visitando la casa natale di Vincenzo Monti, poeta neoclassico. L’ingresso è gratuito e al piano terra troverete un centro informazioni sul Parco del Delta
- Dai libri al cinema: seguendo l’argine del fiume Senio, situata nel pre-parco del Delta del Po, arriviamo alla Casa dell’Agnese. Un casolare di campagna, location del film “L’ Agnese va a morire’, importante collegamento con le storie di guerra. Arrivateci a piedi, superate il varco chiuso e scendendo giù dal rivale vedrete il casolare. A volte le porte sono aperte e potrete sbirciare al suo interno.
- La riserva speciale di Alfonsine a metà strada tra le Valli di Argenta e quelle di Comacchio è composta da tre stazioni del Parco del Delta del Po dove passeggiare e fare birdwatching!
Autunno sul Delta del Po: il villaggio del cinema Gherardi
Un faro di colore in mezzo alla campagna, Gherardi è definito il villaggio del cinema. Una chicca per gli amanti dei murales e della street-art a tema, soprattutto per il curioso fatto che Gherardi è davvero un paesino piccolissimo.
Ci troviamo vicino a Jolanda di Savoia in provincia di Ferrara in quella che è, a tutti gli effetti, un’area agricola da memoria storica. Una bolla temporale in cui fare quattro passi e percorrere anni di storia attraverso il cinema.
Nel bel mezzo della campagna ferrarese che sta virando ai colori autunnali tra la foschia, questa piccola borgata di case si nota in lontananza grazie ai suoi colori. Inconfondibile e silenziosa.
Gherardi si riassume in una strada dove quasi una ventina di pitture murali omaggiano il grande cinema italiano, ma non solo. È qui che nasce il Neorealismo di Luchino Visconti, Giuseppe De Santis e Roberto Rossellini, il documentario moderno e quello che viene definito il “dark padano” di Pupi Avati. Vi basterà meno di un’ora per vederli tutti.
Grazie ad un progetto di riqualificazione urbana il villaggio del cinema vuole essere un racconto di connessione con la “bassa ferrarese”: terra di bonifica, di mondine, di scariolanti che dal 2022 ha cominciato la sua trasformazione.
Vi consiglio di partecipare ad un itinerario guidato.
Sul sito: https://www.gherardiilvillaggiodelcinema.it/ troverete sempre le info aggiornate.
Piccola tips: nella stessa giornata, una volta visti i murales potrete proseguire per Tresigallo, la città metafisica!
Autunno sul Delta del Po: Argenta tra valli e street art
L’entroterra ferrarese non finisce di sorprendere. L’autunno è perfetto per entrare ancora di più all’interno di quelle che sono le cosiddette “terre di bonifica”.
Come diverse altre città di questo territorio la storia di Argenta si rifa’ non solo a quella del Delta del Po, ma anche a quella della Seconda Guerra Mondiale.
È, infatti, tra le città che sono state rase al suolo durante il conflitto e successivamente ricostruite. Triste destino di numerose cittadine anche della Bassa Romagna, come Alfonsine o Cotignola.
Quali sono gli highlights da non perdere:
- Il centro storico della città. Cominciate dal Museo Civico nella chiesa di S. Domenico dove è possibile trovare una sezione archeologica, ma anche la Pinacoteca comunale con alcuni pezzi davvero notevoli. Aperto solo su prenotazione.
- Dal Museo si può proseguire verso la Chiesa della Piazza dove far visita alla tomba di Don Minzoni, altro pezzo importante della storia argentana fatta di resistenza contro il fascismo, fino al complesso dei Cappuccini, che comprende la ex Chiesa di San Lorenzo e l’ex Convento, attualmente adibito a biblioteca.
- Il percorso di Street Art ad Argenta è straordinario: rappresenta non solo una riqualificazione urbana, ma uno storytelling sulla storia del paese. Stupendo il murales della bambina in bicicletta che rappresenta il simbolo delle staffette partigiane. Sono almeno una decina i disegni tra il centro storico e la prima periferia.
- Museo della Bonifica: indispensabile per saperne di più sulla storia della bonifica. L’impianto idrovoro di Saiarino, che risale al 1925, è ancora attualmente in funzione. Rappresenta un incredibile esempio di archeologia industriale non solo per l’aspetto “dinamico” tra livelli e pompe, ma anche dal punto di vista architettonico. A seguito dell’alluvione di Ottobre 2024, il museo è chiuso, ma s siete interessati provate a chiedere informazioni alla mail: info@vallidiargenta.org
- E’ arrivato il momento di camminare e scoprire la parte naturali nelle Valli di Argenta. Sono un’area umida di grande interesse naturalistico, perfetta per il birdwatching e per vedere tutta la tipologia di avifauna di questo territorio.
- La zona umida di Campotto-Bassarone e il bosco del Traversante sono accessibili solo con visita guidata, a piedi, in bici, in eco-shuttle e in eco-car. La zona umida di Vallesanta è l’area accessibile liberamente a piedi o in bici (6 km), fino alla torretta di osservazione.
L’edificio in cui ha sede il museo era un vecchio casone agricolo risalente al 700 e riqualificato nel 2007 per diventare centro di divulgazione. Purtroppo tutto quello che c’era al suo interno ha subito grossi danni a seguito dell’alluvione di Ottobre 2024 e non ci sono notizie certe riguardo una possibile riapertura.
Il programma estivo delle Valli di Argenta è solitamente molto ricco con attività decisamente interessanti! Vi consiglio di tenere d’occhio i canali ufficiali.
Autunno sul Delta del Po: Bagnacavallo
Tra Faenza e Ravenna c’è un paese che ha davvero un nome bizzarro!
Siamo a Bagnacavallo, città d’arte nel cuore della Romagna, che venne risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il nome “Bagna-cavallo” sembra avere diverse derivazioni: potrebbe essere un riferimento ad un’ipotetica sorgente termale, ma anche ad un guado vicino al primo agglomerato urbano che obbligava i cavalli a bagnarsi. Dopo la dominazione romana, poi gotica, bizantina e longobarda passò sotto le influenze bolognesi e poi faentine.
Bagnacavallo attira a sé il fascino sofisticato cittadino di un piccolo paese romagnolo.
Camminando sotto i suoi portici si può fare un giro di tutto il centro storico: dalla Piazza, alla Torre Civica, al Teatro Comunale che presenta stagioni di spettacolo imperdibili fino al Vicolo degli Amori che porta direttamente a una delle piazze iconiche della Romagna, Piazza Nuova.
Non si può andare via da Bagnacavallo senza aver fatto una degustazione di Burson, il vino unico e autoctono del territorio, ottenuto da un particolare vitigno che è stato salvato dall’estinzioni negli anni 50 dalla famiglia Longanesi, da qui il nome Uva Longanesi. È il mio vino preferito!
Nei dintorni?
Da non perdere:
- il Podere Pantaleone: un’oasi naturalistica di circa 9 ettari in cui è possibile vedere cosa succederebbe se nessuno coltivasse più i campi! Un luogo di ricerca e di divulgazione con percorsi e pannelli didattici
- Pieve di San Pietro in Sylvis: una delle pievi romaniche meglio conservate del territorio ravennate
- Villanova di Bagnacavallo con i percorsi di street-art e il Museo delle Erbe Palustri.
Autunno sul Delta del Po: Russi
Russi è un tranquillo centro agricolo che conserva le tradizioni e la memoria del passato.
Cosa non deve mancare in un itinerario tra Russi e frazioni?
Centro storico, il teatro Comunale e il Museo Civico (aperti su richiesta) all’interno di quel che rimane di una rocca del ‘300. Qui si ha un anticipo di quello che può essere visibile alla Villa Romana uno degli scavi archeologici più importanti dell’Emilia Romagna. I pavimenti musivi sono quasi intatti, ma lo stato di manutenzione lascia un po’ a desiderare.
Appena fuori dalla Villa Romana potete fare una breve passeggiata nell’area di riequilibrio ecologico, una piccola oasi naturale e spostarvi Poco a Palazzo San Giacomo un mix perfetto tra Urbex e nobiltà. Nata come residenza estiva nobiliare dell’antica e potente famiglia Rasponi, all’interno presenta uno dei più vasti cicli pittorici giunti in Romagna tra il 600-700.
Da non perdere le due Pievi di origine bizantina nelle piccole frazioni: quella di Godo e quella di San Pancrazio
È proprio a San Pancrazio che c’è il Museo della vita contadina in Romagna. Una raccolta di oggetti che appartengono alla tradizione delle famiglie contadine, ma non solo. Fotografie, racconti e persone che testimoniano la vita di campagna.
Grazie all’Associazione Culturale La Grama tante storie vengono ancora tramandate e raccontate. Un lavoro prezioso di memoria e trasmissione del passato. Sono diversi i laboratori che vengono realizzati per scuole, bambini, ma anche adulti. Uno di questi è sulle Fiabe di Romagna in collaborazione con il celebre autore Eraldo Baldini.
Questo museo è, in un certo senso anche la mia storia: quella dei miei nonni, ha avuto il potere di farmi commuovere.
Autunno sul Delta del Po: castello della Mesola e Bosco della Mesola
Immaginate un castello utilizzato dalla Corte Estense per “deliziarsi” nel tempo libero. Immaginate una piazza caratteristica e torri imponenti: siamo a Mesola dove fiero e austero svetta il Castello.
Il castello della Mesola fa parte di una delle cosiddette “Delizie Estensi” e, il centro storico, un gioiello del Rinascimento. Edificato il 1578 ed il 1583 per volere di Alfonso II d’Este, la fortificazione è maestosa sia all’esterno che all’interno.
Tra le sala affrescate potrete imparare di più sulla storia di Ferrara, ma anche sul cervo nel Museo del Bosco e del Cervo della Mesola al piano superiore.
Perché proprio il cervo?
Perché a pochi km da qui, nella vicina Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola, potete avvistare i famosi cervi: gli ultimi 330 esemplari rimasti della specie Italica.
All’interno del castello di Mesola è possibile saperne di più su questo animale grazie a pannelli informativi, video e tante curiosità.
Tutte le informazioni per gli ingressi al castello le trovate qui.
Volete fare la foto al castello con un punto di vista diverso? Salite sull’argine della “Destra Po” avrete una vista pazzesca!
Autunno sul Delta del Po: passeggiata nell’ oasi di Canneviè
Avete mai sentito parlare dell’Oasi di Canneviè? E’, a tutti gli effetti, una delle mie valli preferite nel Parco del Delta del Po.
A pochi km da Mesola, questo habitat salmastro di 64 ettari un tempo circondava l’Abbazia di Pomposa.
Il percorso naturalistico percorribile a piedi tra ponti di legno e tamerici è perfetto non solo per gli amanti del Birdwatching, ma anche se siete a caccia di idee per passare una giornata in mezzo alla natura!
Incontrerete diversi capanni per osservare l’avifauna, fino ad arrivare ad una delle colonie di fenicotteri che, naturalmente, è più o meno numerosa a seconda del periodo dell’anno.
Cominciate il percorso parcheggiando la macchina presso l’Hotel Oasi Canneviè, seguite le indicazioni e i ponti. Potrete concludere il percorso arrivando al Ristorante “La Zanzara” e poi tornare indietro, oppure farlo al contrario.
L’autunno è il periodo perfetto per questa passeggiata, in estate potrebbe essere molto molto caldo!
Lo so, alla fine quest’articolo è uscito davvero super ricco, del resto, l’autunno è anche il momento ideale per esplorare quei luoghi come l’Oasi di Boscoforte, una biciclettata sull’argine degli Angeli o nelle valli di Comacchio.
Ah!Siamo in super tema! Tutta la zona del ferrarese è terra di zucche! Buone da mangiare, ma anche perfette per le decorazioni di Halloween!!!
Trovate itinerari e spunti sul canale ufficiale: https://deltadelpo.eu/it
Articolo scritto in collaborazione: Leader Mis.19.2.02.14B.4 DESTINAZIONE TURISTICA DELTA DEL PO – PSR Emilia-Romagna 2014-2020/