Siete in cerca di idee per scoprire il territorio del Delta del Po in Primavera? Ecco 9 idee “croccanti” per esplorare la più grande riserva nazionale di biodiversità
Il Delta del Po ha un’altissima sfaccettatura di ambienti e di biodiversità. Ogni stagione ha il suo fascino e io voglio cominciare da qui: dalla primavera!
Cosa fare, dunque, nel Delta del Po in Primavera?
Cosa troverai in questo blog post
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: le vallette di Ostellato
Le vallette di Ostellato rientrano ufficialmente nella lista delle cose insolite da fare nel Parco del Delta del Po.
Sono lunghe e strette sono divise in 3 parti: la Valle Fossa, la Valle Fornace e la Valle San Zagno. Se le prime due sono accessibili, l’ultima lo è solo con guide ambientali esperte con visite guidate su prenotazioni.
Sono circa 150 le specie di nidificazione o di passo che sono qui, tra cui tutte le 9 specie di aironi e circa 6000 oche selvatiche in piena ondata migratoria. La “Garzaia” delle Vallette di Ostellato ha un’altissima visibilità anche senza cannocchiale ed è ufficialmente uno dei principali spot per gli amanti del birdwatching e della fotografia naturalista.
Sono l’unico residuo delle antiche valli del Mezzano, 18000 ettari prosciugati negli anni’50-’60.
La primavera è un’esplosione di colori, di fiori e di tramonti pazzeschi. È anche il periodo in cui si schiudono le uova ed è un tripudio di vita, da guardare con rispetto senza disturbare i tenerissimi nuovi arrivati.
È possibile entrare nel parco a piedi o in bici, ma non solo. Il parco è attrezzato, in alcune aree, per campeggiare con camper o van autonomi. Ci sono anche alcune aree per organizzare barbecue, ma solo su prenotazione.
I weekend potrebbero essere un po’ affollati. È possibile prenotare visite guidate!
Parcheggio: nei pressi dell’Acquapark proprio accanto all’ingresso della riserva
Trovi l’approfondimento qui: scopri le vallette di Ostellato
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: la foresta incantata di Punta Alberete
Nel Delta del Po esiste una foresta allagata! Proprio così!
Una foresta in cui le radici affondano nell’acqua e dove tutto sembra essere stato colpito da un incantesimo
Siamo a circa 10 km da Ravenna, Punta Alberete si trova ai confini con una delle strade più trafficate che collega la città bizantina ai lidi ferraresi: la strada statale Romea.
Nascosto agli automobilisti distratti, esiste un posto che sembra sospeso: un luogo in cui tutto sembra essere fermo nel tempo. Se leggete bene tra le righe, ho scritto “sembra”.
Di fatto è un luogo in cui i cambiamenti, di cui il nostro occhio non si accorge, sono all’ordine del giorno. In primis, purtroppo, quelli legati all’azione dell’uomo.
Arbusti intrecciati, radici che sembrano uscire da una foresta tropicale, un sottobosco speciale necessario e prezioso per tutto il resto che si trova davanti ai vostri occhi, Punta Alberete è un’oasi naturale straordinaria.
Un bosco nato sopra ad un antico cordone dunoso, un’oasi di acqua dolce che rappresenta un ecosistema unico in Europa dove si riproducono non solo diverse specie di fauna, ma anche di flora.
In questa foresta di salici, pioppi e frassini, ci sono circa 900 specie vegetali, tra cui Iris gialli, piccole orchidee, piante officinali, luppolo, ortiche, ranuncolo, gladiolo bizantino, valeriana, felce di palude e molto altro.
Un ambiente incredibile in cui vedere un’ulteriore espressione del Delta del Po passeggiando attraverso la storia di un territorio che ancora una volta mi sa stupire.
È possibile visitare l’oasi in autonomia a piedi (no bici) o con visita guidata su prenotazione.
Vale lo stesso discorso di sempre: la visita fatta con un professionista che possa descrivervi le caratteristiche e le peculiarità del luogo è sempre un grandissimo valore aggiunto di conoscenza e consapevolezza.
Parcheggio: proprio all’ingresso della Riserva è possibile parcheggiare, ma attenzione! Il luogo è incustodito, non lasciate oggetti di valore in vista.
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: street art a Villanova di Bagnacavallo
Questa piccola frazione di Bagnacavallo è stata “casa” non solo del celebre maestro di teatro e attore Ivano Marescotti, ma anche di altri personaggi che si sono distinti nello sport, nella musica o di artisti specializzati in aquiloni o nell’intreccio delle erbe spontanee.
Cosa c’è da vedere a Villanova di Bagnacavallo?
Sicuramente l’Ecomuseo delle Erbe Palustri, celebre punto di interesse, ma se questa è un’idea ottima per l’autunno, la STREET-ART è perfetta per la primavera.
Questo piccolo paese è un tripudio di muri colorati.
Grandi e piccoli, a colori o in bianco e nero, più sfumati o più decisi, ogni disegno racconta a modo suo la tradizione, la storia e il futuro del paese.
Il progetto dei muri dipinti nasce nel 2022 e conta ad oggi circa 31 murales con un grande progetto di espansione.
Ogni colore è rappresentazione che collega all’esperienza culturale la propria esperienza sensoriale. Certi disegni possono piacere, altri no, ma poco importa quando ognuno racconta la sua storia. Ed è vera in ogni caso.
In tutto questo, non dimenticate di aguzzare gli occhi perché non solo troverete artisti al lavoro, ma anche installazioni di fiori e folletti dispettosi!
Tutto il percorso lo trovate qui: Villanova di Bagnacavallo, un paese dipinto.
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: Scopri il bosco della Mesola
Come è possibile essere al mare e ritrovarsi in un bosco che ricorda quelli raccontati nelle favole?
Il Bosco della Mesola, un luogo straordinario unico nel suo genere!
Circa 1100 ettari di riserva naturale di pianura in cui esplorare un ecosistema che unisce la flora e la fauna tipica del Delta a quella di mare.
Vederlo in primavera è il top, ma è perfetto in ogni stagione! Ammetto di avere un debole per questo posto in autunno.
La Riserva Naturale è visitabile in due modi: a piedi o in bicicletta in libertà, ma solo per circa 100 ettari oppure attraverso un’esclusiva visita guidata in pulmino elettrico. Solo in questo caso è possibile entrare nella parte interdetta al “grande pubblico”.
Questi due modi di vedere “il boscone” si completano perché è proprio grazie alla spiegazione della guida che riuscirete a carpire particolari e curiosità che in modo diverso non riuscireste a fare, tra cui vedere da vicino i 330 esemplari di Cervo Italico rimasti al mondo.
Se preferite il percorso in autonomia, niente paura!
È possibile scegliere tra 3 diversi itinerari che cambiano in lunghezza e durata. Sono tutti pianeggianti e facilmente percorribili anche in bici, Nel caso, potete noleggiare direttamente al centro visite.
Piccola deviazione: prima di arrivare al Bosco della Mesola fermatevi allo Stagno di Torre Abate. Attorno alla torretta troverete un luogo tranquillo tra canneti e varia vegetazione.
A Nord del Boscone, a ridosso del Po di Goro, invece, si trova il Bosco di Santa Giustina con caratteristiche simili.
Parcheggio: accanto al centro visite
Tutte le info le trovate qui: scoprire i cervi e il boscone della Mesola
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: Abbazia di Pomposa e vini delle sabbie
Con un biglietto d’ingresso è possibile vedere gli interni dell’Abbazia con affreschi color ocra e pavimenti in mosaico dai significati contrapposti. Con lo stesso biglietto entrerete nella Sala del Capitolo, nel refettorio e nel Museo Pomposiano.
Il campanile alto 48 mt per 9 piani e 201 scalini per arrivare in cima, non è aperto se non in alcuni giorni dell’anno come il 25 aprile, il primo maggio o il 2 giugno.
Nel parco adiacente alla chiesa, oltre a prendersi un momento di relax, si trovano le sculture create dall’artista Menegatti. La particolarità? Sono realizzate con i legni che arrivano dal mare. E’ possibile trovarne alcune anche alla Marina di Goro e a Volano.
Leggi l’approfondimento in quest’articolo e non andare via prima di assaggiare un bicchiere di Fortana, il celebre vino delle sabbie.
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: : in bici nella Pineta di Lido di Classe
Ci spostiamo verso Ravenna per scoprire una delle mie pinete preferite!
Siamo a Lido di Classe (Ravenna) dove potrai accedere a una delle pinete più belle della Riviera Romagnola, parte integrante del Parco Delta del Po dell’Emilia-Romagna.
La Pineta di Classe è un luogo incantevole in cui la natura si fonde armoniosamente con il mare grazie al passaggio di stradelli che conducono direttamente in spiaggia.
Attraversando a piedi e/o in bicicletta sarete avvolti da un gioco di ombre e luci davvero magico! Il percorso fino al fondo della Pineta è di circa 2 km.
Fate attenzione!
L’area della Foce del torrente Bevano (quella alta, che vi rimane sulla destra verso al fine della camminata) può essere visitata liberamente solo in alcuni periodi dell’anno. L’area in fondo al percorso (quella bassa) è sempre aperta e accessibile.
Date un’ occhiata al programma di Festival Naturae un festival che celebra la natura in tutte le sue forme con una serie di eventi pazzeschi tutti gratuiti!
Parcheggio: vicino al Bagno GOGO o nella Piazza davanti alla gelateria Calipso in Via Marco Polo. Non dimenticate lo spray antizanzare!
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: alla scoperta delle oasi vallive di Porto
Ci sono posti più frequentati, altri invece rimangono più defilati e meno raccontati.
L’Oasi vallica di Porto ha una storia che risale più o meno agli anni 70.
Da bacino utilizzato dal vicino ex zuccherificio, diventa un’oasi di protezione e rifugio per decine di specie animali e vegetali del Delta del Po.
Uno specchio d’ acqua dolce che si trova nel bel mezzo di due comuni: Argenta e Portomaggiore, diviso da una line di confine invisibile. Una frontiera tra comuni.
Un luogo ideale per la re-introduzione dell’oca selvatica e della cicogna, grazie ad un lavoro che ha reso la zona sempre più sicura, mantenendone le condizioni naturali idonee per queste specie.
Come le vallette di Ostellato o Punta Alberete è il posto giusto per fare birdwatching o per gli amanti della fotografia naturalistica, grazie anche ai casotti creati ad hoc per fotografi e appassionati.
I 52 ettari delle anse vallive di Porto sono visitabili in autonomia il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 18.
Il periodo perfetto per fare una passeggiata in valle è la primavera o l’estate. Da ottobre in poi l’oasi viene chiusa al pubblico.
È possibile inoltre prenotare anche visite guidate.
Non dimenticate di portare con voi uno spray antizanzare e ascoltare bene i suoni intorno a voi: le Rane Toro si faranno sentire!!
Indicazioni navigatore: Casa della cicogna, Bando (ARGENTA)
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: giro in barca nelle valli di Comacchio
Una visita magica sia per il paesaggio vallivo, ma soprattutto per il valore aggiunto della visita guidata che sa trasportarti in ciò che l’occhio non vede.
Una bellezza che ha origini molto antiche: dalla città etrusca di Spina. Grazie alle nuove installazioni del Museo Open Air è possibile, prima di imbarcarsi, vedere come nell’antichità la valle era vissuta e strutturata grazie ad importantissimi scavi archeologici di importanza mondiale.
È poi nel 900 che il territorio del Delta del Po subirà le grandi modifiche: bonifiche in primis, alluvioni, guerre e molto altro lasciano ciò che vediamo oggi.
La partenza alla Stazione Foce avviene tra i canali della valle dove poter vedere da vicino la colonia numerosissima di fenicotteri rosa (a seconda del periodo), ma anche centinaia di altre specie di uccelli aquatici.
Durante la sosta al “casone” Serilla tra stanze, camini, reti e bizzarri strumenti imparerete quanto la laguna fosse un ambiente tutt’altro che accogliente, votato alla pesca dell’anguilla che veniva successivamente marinata.
Le valli di Comacchio possono essere esplorate anche in bicicletta o a piedi.
Nel primo caso potete partire da Porto Garibaldi, inoltrarsi nella Valle delle Capre fino alla Valle Spavola. Proseguendo dritta si arriverà alla Stazione Foce per proseguire fino a Comacchio e chiudere l’anello.
Se volete qualcosa di più veloce, dal parcheggio della Stazione Foce, con pochi passi potete vedere capanni, torrette di avvistamento e proseguire per una camminata non troppo impegnativa.
Cosa fare nel Delta del Po a primavera: la pedalata dell’Argine degli Angeli
L’argine degli Angeli credo (e non esagero) sia la pista ciclabile più bella d’Italia. 5 km di pura meraviglia in cui sentirsi quasi in volo tra cielo e acqua!
Aperta solo da due anni, è assolutamente impensabile non inserirla in un itinerario alla scoperta del Delta.
Per entrare nella pista ciclabile ci sono due modi a seconda di dove vi trovate.
Se siete a Ravenna dovrete prendere il traghetto a Sant’Alberto e da qui percorrere circa 10 km prima di arrivare al bivio che sulla sinistra vi porterà all’Argine degli Angeli. Altro modo è partire da Lido di Spina, prendere il sottopassaggio sotto la Strada Romea e in pochi metri sarete sulla strada giusta.
Vi consiglio quest’esperienza in primavera o in autunno, perché la strada è completamente sotto al sole e in estate potrebbe essere davvero troppo caldo.
Cosa portare con voi?
Occhiali da sole, una bandana perché potrebbero esserci molti moscerini e un cappello.
Trovi tutti gli itinerari qui:
Articolo scritto in collaborazione con GAL Delta 2000.Leader Mis.19.2.02.14B.4 DESTINAZIONE TURISTICA DELTA DEL PO – PSR Emilia-Romagna 2014-2020/25.