Quali saranno le tendenze del turismo di questo nuovo anno? Come si muoverà il mondo dei viaggi? Cosa aspettarci da quello che sembra un secondo anno di stasi.
Lo scorso anno abbiamo assistito e vissuto tutto quello che non ci saremmo mai aspettati di vivere.
Un’ombra grigia si è appoggiata sulle nostre vite, sul nostro mondo e sulla nostra quotidianità. Se in un primo momento ci siamo lasciati sopraffare dal non sapere cosa sarebbe stato di noi, in un secondo momento abbiamo attraversato la paura e lo scoramento fino ad arrivare alla reazione. Ci siamo rimboccati le maniche e, chi in uno modo e chi nell’ altro, ha cominciato a mettere in campo esempi di creatività incredibili per risollevare il risollevabile.
Se alcuni settori si sono barcamenati come potevano, altri sono esplosi, altri invece, purtroppo, sono implosi e ancora vagano come anime erranti alla ricerca di quello che sarà, ma che nessuno sa. Sono cambiate le nostre abitudini, direi drasticamente, abbiamo scoperto la nostra casa, l’avere tanto tempo e abbiamo scoperto che non solo Bonci è bravo a fare la pizza, ma adesso anche basta.
Come sapete mi occupo di turismo, di viaggi e di comunicazione digitale e se quest’ultima ha subito un’accelerazione pari quasi a quella che serve allo shuttle per arrivare sulla luna, ecco il mondo del turismo e il mondo dei viaggi è ancora impantanato fino al collo.
Ammesso e concesso che la situazione migliorerà e io ci voglio credere, che cosa dicono i dati? Che cosa ci dicono gli studi di settore? Che cosa cambierà oppure no in questo 2021?
Come si muoverà il mondo dei viaggi e cosa cercheremo in qualità di viaggiatori? Come ci muoveremo? A cosa ci dobbiamo preparare e cosa dobbiamo lasciare andare?
Seppur a fatica e con tutti i problemi del caso, il vaccino sta dando speranza. Sta sviluppando un flebile ottimismo nei confronti di una possibile ripresa, anche se sarà lenta a prescindere.
In generale la scelta di dove andremo avrà una parola d’ordine: adattamento.
I dati, ad oggi, prevedono uno spiraglio per il turismo internazionale solo alla fine dell’ultimo trimestre verso gli Stati Uniti e l’Asia. Difficile sarà solo pensare di spingersi verso l’India, l’Africa e il Sudamerica. Resta comunque da vedere tutta la regolamentazione che riguarda in generale la richiesta di tamponi in entrata e in uscita, quarantena e compagnia bella. Tenetevi sempre aggiornati sul sito della Farnesina.
Ma quali saranno i trend del turismo e dei viaggi nel 2021?
Cosa troverai in questo blog post
Prenotazioni last minute
Come lo scorso anno la tendenza sarà quella di prenotare last minute e sotto data.
L’incertezza in cui siamo non permette prenotazioni con largo anticipo, ma dai 7 ad un massimo di 30 giorni prima. Sebbene diverse compagnie aeree, ma anche strutture stiano applicando politiche di cancellazione e di rimborso molto più smart, resterà comunque difficile lavorare di anticipo. Nella comunicazione turistica questo aspetto avrà primaria importanza: la gestione delle prenotazioni, delle disdette e tutto ciò che riguarda la politica rimborso deve essere oggetto di una precisa campagna di customer care e customer journey per tranquillizzare e rassicurare.
Staycations e Minications
I nuovi termini che si utilizzeremo saranno STAYCATIONS e MINICATIONS. Il claim non sarà più “andare” appunto vacation, ma “stare”.
Il turismo di prossimità sarà quello che, sul trend dello scorso anno, andrà per la maggiore. Una riduzione del rischio sotto tutti i punti di vista. Di salute in primis, economico, ma anche di aspettativa.
Io stessa non nego di avere una forte tentazione nel prenotare qualcosa per la fine dell’anno, ma la paura di deludere la mia aspettativa è talmente forte che preferisco rimanere in attesa e lasciarmi stupire da una buona notizia. Nel frattempo penso ad una papabile destinazione cercando di non allontanarmi troppo e ragiono tantissimo sulla valorizzazione del mio territorio.
Vintage slow
Nuovi o “vintage” mezzi di trasporto come i van e i camper. Si è riscoperto e si riscoprirà un turismo slow volto alla lentezza e al viaggiare alternativo. Camping, Glamping, e tutto ciò che riguarda il poter avere maggior spazio possibile.
Safety First
Si cercheranno mete sicure : quelle in cui c’è possibilità di distanziamento, ma anche quelle in cui è garantita massima igiene e sicurezza. Quelle che mi rassicurano sul fatto che posso stare sereno perché sono attente a quest’aspetto. Questo punto va a braccetto con quello a seguire, perché uno influenza l’altro.
Remote Escapes
La scoperta di comunità locali prima quasi sconosciute, luoghi insoliti e non turistici. Via alla ricerca di piccoli borghi, piccole città che in questo momento diventano le nostre nuove “mete esotiche”. Essendo meno “note” ai turisti, di riflesso le percepiamo più sicure.
Diventano le “remote escape” del nuovo anno: destinazioni emergenti o destinazioni conosciute valorizzate in periodi con meno appeal, per esempio il mare in inverno.
Outdoor & sostenibilità
Il turismo outdoor e wellness sarà quello che farà la parte del leone, pensate che lo scorso anno ha registrato un + 30% rispetto all’anno precedente. Le attività all’aria aperta, la vacanza attiva saranno elementi di ricerca e che dovranno per forza essere presente nell’offerta sia delle destinazioni, ma anche delle strutture.
Escursioni, uscite, bike tour, percorsi di trekking, piccole uscite in barca saranno la leva che faranno scattare prenotazioni: la ricerca di esperienze, di experience associate alla sostenibilità ambientale e al plastic-free.
Food & Wine
Enogastronomia e tour sul cibo sarà, come il turismo outdoor, un comparto molto importante. Non per forza si tratta di fare tour in cui bere vino o degustare decine di formaggi, ma esperienze in cui io posso imparare a fare la piadina, per esempio, o posso partecipare ad una giornata in fattoria e mangiare ciò che ho contribuito a fare.
Digital, social e fai da te
L’esplosione del digitale ha spostato l’ago della bilancia, che già stava virando, verso la ricerca del viaggio e della prenotazione in totale autonomia. Diverse strutture stanno attuando politiche per incentivare le prenotazioni dirette senza passare dalle classiche OTA.
Infatti, le prenotazioni dirette agli alberghi sono cresciute, posizionandosi al terzo posto nella lista canali di prenotazione scelti dopo Booking ed Expedia che ancora rimangono sulla cresta dell’onda.
Il digitale sarà fondamentale perché è proprio attraverso questo canale che il turista può “vivere” la destinazione prima di sceglierla.
Il sito di una struttura, ma a maggior ragione quello della destinazione stessa deve essere il più “furbo” possibile. Fruibile, accattivante e mobile first. Devo emozionarmi, devo definire il mio viaggio in base gli interessi e ai miei gusti personali, devo riuscire a costruire un viaggio su misura.
I social e la comunicazione digitale in generale sono quelli che mi fanno scegliere dove andare, ma non solo, mi accompagnano durante e dopo la mia vacanza.
Gli studi di settore del Sole 24 ore indicano come anno di ritorno alla normalità solo il 2023.
Ho fatto un minuto di silenzio.
E voi cosa ne pensate di tutto questo?
Con quale stato d’animo state pensando alla prossima meta?
Che cosa state cercando?
2 commenti
Anna
Guardo sempre in modo molto scettico le varie stime su quando si potrà tornare alla normalità, perché spesso mi sembrano solo numeri a caso messi lì per fare notizia e portare click, quindi riguardo al 2023 dico “vedremo, magari anche no”. Quanto a ciò che sento di fare in questo momento, mi viene solo da girare per la mia Roma. Anche io punto su un viaggio a fine anno, e la compagnia aerea con cui lo prenoterei fino ad ora mi ha sempre rimborsata velocemente. Il punto è che non so se ho voglia di alimentare le speranze per la terza volta…
lavaligiadipimpi
Grazie Anna per la tua condivisione!Anche io spero che le cose si rimettano in maniera più veloce, quindi incrociamo le dita!Come te aspetto ancora un po’,ma una cosa è sicura, a Gennaio io parto a costo di fare mille tamponi e i 14 giorni di quarantena! Sono un leone in gabbia! 🙂