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Dozza: il borgo dai muri dipinti. 4 cose da non perdere

Dozza, sulle colline imolesi, è un piccolo borgo dai muri dipinti. Ecco le 4 cose da non perdere

La cosa che ti colpisce di Dozza, non è solo l’aspetto da borghetto medioevale, ma i colori.

Colori vivaci, ma anche quelli che sanno di argilla e di polvere.

Ti colpisce la sua tranquillità e la sua vanità.

Dozza, rientra nel progetto della “Biennale del muro dipinto” che, attivo dal 1960, ha trasformato Dozza in una galleria d’arte a cielo aperto. Si, avete capito bene, una di quelle iniziative che potrebbe dare una grandissima soddisfazione a Diego Rivera, famoso per i suoi affreschi murali.

Negli anni, Dozza ha accolto oltre più di 200 artisti che hanno reso questo piccolo borgo il fiore all’occhiello delle colline imolesi.

Ve ne accorgerete subito, non appena varcherete il primo arco che, vi darà il benvenuto nel paese.

Quali sono le 4 cose da non perdere?

Dozza 4 cose da non perdere: la passeggiata degli artisti

Partendo da Piazza Carducci, potrete seguire il percorso circolare tra i viottoli di Dozza che vi porterà alla scoperta di decine e decine di murales.

Piccoli, grandi, su muri, su porte e su archi, la passeggiata sarà un incredibile viaggio attraverso l’arte contemporanea della street art. Artisti italiani e stranieri, hanno contributo nel rendere i muri di questa città un museo dalle tele alternative.

Da piazza Carducci, proseguite dritto lungo la via XX Settembre fino a Piazza Zotti, dove ammirerete uno dei murales più fotografati, quello dell’orologio e dell’arcobaleno.

Dopo questa piazza, andando dritto, fate attenzione ad una piccola deviazione sulla vostra destra: una galleria dal cielo blu dipinto sulle vostre teste. Prendetela e proseguite fino ad arrivare al cuore della città, ovvero, la Piazza della Rocca, dove fiere e di guardia, svettano le torri.

Da qui, scendete dalla via De Amicis, fino a ritrovarvi nuovamente nella Piazza Carducci, dove non dovrete assolutamente dimenticarvi di fare la foto al murales a forma di francobollo. Quello più fotografato dagli instagrammer.

La passeggiata degli artisti vi porterà via circa una mezz’oretta.

Dozza 4 cose da non perdere: la Rocca

La Rocca di Dozza è una delle più famose in Emilia Romagna.

Terra degli Sforza, questo castello fu trasformato da Caterina in residenza nobiliare dei marchesi Campeggi e Malvezzi. Arredamenti, oggetti e numerosi particolari vi catapulteranno in un’altra epoca che parte dal Medioevo fino al ‘700. 

All’interno della Rocca troverete il Centro Documentazione del Muro Dipinto e l’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna, inoltre, ammirerete l’incantevole vista panoramica dalla torre maggiore.

La visita ha un costo di 5 euro e vi permetterà, in circa un’oretta, di assaporare la vita medievale, a partire dalle cucine, dalla residenza e dalle prigioni.

La prima domenica di ogni mese potrete prendere parte alle visite guidate.

Dozza 4 cose da non perdere: leggende dal sapore fantasy

Una, tra le tante cose che mi hanno colpito di Dozza è il suo lato “ fantasy”.

A Dozza ha sede “La tana del Drago, il primo centro studi italiano dedicato a Tolkien. Ebbene si, miei cari nerd del signore degli anelli, Dozza nasconde anche questo incredibile “tesssssoro” (cit.).

Se, siete intenzionati a visitarlo, prima accertatevi dell’apertura facendo una telefonata: tra settimana, per esempio, le visite sono su prenotazione al 339/3020874 oppure scrivete info@ivancavini.com.

Ma cosa succede all’ interno de “La tana del drago”? L’obiettivo di questo centri studi è la valorizzazione del patrimonio culturale legato al genere fantasy tramite: arte illustrata, lo studio delle leggende nordeuropee, lo studio del folclore italiano, il gioco e le storie della letteratura per ragazzi. Dal 2018 collabora con famose realtà europee sempre dedicate a Tolkien.

Poterete consultare testi, vedere mostre, comprare oggetti e stampe da collezione, insomma chi più ne ha più ne metta.

Travel Tips: nel bar “Caffè Bianco”, davanti alla Piccola Osteria del Borgo, potrete bere la birra dedicata a Tolkien. Non ho avuto il piacere di assaggiarla, ma se siete dei veri appassionati non potete tornare a casa senza una bottiglia!Per un vero brindisi in stile HobbitLandia!

Visto che a Dozza con il fantasy e le leggende ci vanno a nozze, ogni anno pari nell’ultimo weekend di settembre, si svolge il festival fantasy “Fantastika”.

Nata dopo, il ritrovamento di un uovo di drago ( così sembrerebbe), porta  alta la bandiera del leggendario Fyrstan, il drago nella rocca di Dozza che riposa nella torre del castello.

Fyrstan viene descritto così: “è il guardiano della fantasia e di quello che abbiamo ereditato da lontano e ci ricorda, dopo il percorso di visita storico nel castello, che un drago può nascere anche qui, in attesa di prendere forza e magari un giorno spiccare il volo”.

Dozza 4 cose da non perdere: Break all’Osteria o in cantina

Dozza ha un sacco di ristorantini, di osterie e di cantine anche nei dintorni.

Noi abbiamo scelto di pranzare all’Osteria di Dozza, un posticino delizioso proprio sotto gli archi della via principale. Potrete mangiare anche sul balcone che da sulle verdi colline emiliane.

Nel caso, invece, voi siate appassionati di vini, oltre a fare un giro all’enoteca regionale dell’Emilia Romagna, potrete andare a fare degustazioni in alcune cantine come: la “Fattoria Monticini Rosso” a Imola, l’azienda agricola tenuta “Colle degli angeli” a Casalfiumanese oppure da Gandolfi Marco e Andrea, a Dozza.

Per non perdere nessun aggiornamento seguite la pagina di Fondazione Dozza città d’arte.

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