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Entroterra Romagnolo: itinerario in Valconca

La Romagna non è solo mare, ma è possibile scoprire un entroterra ricco di storia e natura: ti porto nelle colline di Rimini con un itinerario alla scoperta della Valconca.

A dispetto di quello che si può pensare, la Romagna non è solo sinonimo di vacanza balneare, anzi tutt’altro. Devo dire che, sebbene, mi piaccia il mare, negli ultimi anni ci sto andando sempre meno. Sarà il troppo caldo, la troppa gente, non lo so, fatto sta che l’entroterra e le colline sono un posto perfetto per staccare la spina.

Se anche voi, come me, avete bisogno di evadere dal trambusto e immergervi in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, la Valconca è la destinazione giusta.

Incastonata tra dolci colline e maestose rocche, offre un itinerario che sa coniugare alla perfezione natura, storia e tradizione.

Dai borghi medievali, come Mondaino e Montefiore Conca, alle antiche pievi e castelli che raccontano storie di cavalieri e battaglie a grotte che nascondono sorprese, ogni tappa del viaggio che stiamo per cominciare sarà un piccolo tesoro.

Sia la Valmarecchia che la Valconca, in passato, sono state dominate dai Malatesta, cospicua eredità in fatto di rocche posizionate nei punti strategici per vedetta! Ciò, si traduce in paesaggi mozzafiato!

Un itinerario in questa zona della Romagna può impegnare un giorno, un weekend o una settimana, a seconda di quanto tempo avete a disposizione o di come avete intenzione di esplorarlo.

Ecco dunque un itinerario tra i borghi della Valconca, più qualche tips da non perdere!

Grazie alla mappa interattiva del sito Salute, Viaggiatore potrete creare il vostro itinerario con facilità e tenerlo a portata di mano sul vostro smartphone, comodo no?

Itinerario in Valconca: Montefiore Conca

Questo delizioso borghetto rientra tra i Borghi Piu’ Belli D’Italia. Non sarà difficile capire il perché. Considerata la capitale medioevale della Valle del Conca, fu uno dei paesi preferiti dalla famiglia Malatesta.

La vista che vedrete dal castello va diretta al primo posto: la più bella che vedrete in Romagna. Per me ancora più bella di quella che si può vedere da Bertinoro, in provincia di Forli_Cesena.

Nel castello geometrico, lineare e a tratti severo, attraverso ricostruzioni storiche e proiezioni multimediali, scoprirete storie che mai se ne sono andate dal castello.  Come quella di Costanza ed Ormanno che vennero entrambi uccisi per vendetta.

La tragedia di Costanza è considerato uno tra i primi femminicidi della storia. Risalente al 1300 circa, la leggenda narra che il fantasma dei due sia ancora all’interno di questo castello.

Se volete approfondire questa storia potete leggere il libro “La fanciulla e il cavalliere” di Nadia Fabbri.

Usciti dal castello, proseguite facendo il giro delle mura e del borgo. Da non perdere il crocefisso della “scuola di Giotto” nella Chiesa di San Paolo e il piccolo Teatro Comunale che risale alla seconda metà dell’800.

A Montefiore Conca è presente anche una delle poche Big Bench presenti in Romagna. L’altra si trova a Brisighella.

Itinerario in Valconca: Saludecio

A circa 13 km da Montefiore Conca si trova Saludecio, definito il borgo dei murales. Ce ne sono circa 50, un museo open air a tutti gli effetti.

Fa parte dell’Associazione Nazionale ASSIPAD ed è segnalata quale “Città dei Muri Dipinti”. Passeggiando per le sue vie vi troverete a fare una vera caccia al tesoro di pitture murali.

Tutte le opere celebrano un’invenzione raccontandone la particolarità: dalla Coca Cola, al tutù, al reggicalze fino alla macchina da cucire e quella da scrivere!

Cominciate la passeggiata da Porta Marina per proseguire poi all’interno del borgo.

Itinerario in Valconca: Mondaino

La cosa che stupisce di questo borgo a circa 3 km da Saludecio è la piazza ad anfiteatro. La prima cosa che mi è venuta in mente, è stato il collegamento con il Foro Annonario di Senigallia. Non c’entrano nulla, l’una con l’altra, ma sono davvero molto simili in scale differenti.

In circa un’oretta avrete visto che i punti d’interesse principali.

Degno di nota sono le eccellenze gastronomiche che, in realtà, sono tipiche di tutto questo territorio come il formaggio di fossa e il tartufo.

Mondaino è famosa anche per il suo celebre palio che si tiene ad agosto.

Itinerario in Valconca: Montegridolfo

Altri 2 km di macchina (volendo ci si può arrivare anche a piedi) per esplorare Montegridolfo, anche questo inserito tra i Borghi Più Belli D’Italia.

Sembra uscito da una fiaba, non solo per la bellezza, ma anche per la sua apparente immobilità. Questo affascinante paesino medievale, con le sue stradine acciottolate, le case in pietra e le mura possenti, offre un viaggio indietro nel tempo. Quasi come se questo tempo fosse stato cristallizzato.

Passeggiando per le vie, potrete ammirare edifici storici perfettamente conservati, locali bon-ton e il maestoso Castello, che domina il borgo dall’alto. Imperdibile la vista mozzafiato sulla valle.

Itinerario in Valconca: San Giovanni in Marignano

Scendendo più in pianura troviamo a 15 km da Montegridolfo, San Giovanni in Marignano: detto anche il granaio dei Malatesta, per via del fatto che la produzione di grano come quantità e qualità era una grande fonte di guadagno.

Il borghetto è delizioso ed è anche rinomato per la celebre “Notte delle Streghe” che, in occasione del Solstizio d’Estate, trasforma il borgo in un luogo magico e misterioso, tra spettacoli, mercatini e rievocazioni storiche.

 Vi segnalo 4 tips assolutamente da non perdere, oltre alla festa, naturalmente:

  • Il Teatro Massari
  • Il percorso sensoriale delle piante e….delle streghe
  • Le specialità del Forno Buresta
  • Il negozio “La casa dell’Arte”: un luogo magico

Itinerario in Valconca: le Grotte di Onferno

Uno dei fiori all’occhiello della Valconca sono le Grotte di Onferno, Riserva Naturale, PATRIMONIO UNESCO, a Gemmano.

Non vi sembra però che il nome ricordi qualcosa di sinistro? Non vi sembra che possa essere una storpiatura della parola “inferno”?

effettivamente lo è. Dal latino infernum, luogo basso e oscuro, Inferno fu il nome che venne dato alle grotte dagli abitanti del luogo, i quali credevano che l’ingresso della grotta altro non fosse che l’ingresso per gli Inferi.

All’inizio dell’800, però, il Vescovo di Rimini, decise che il paese non potesse avere chiari riferimenti a demoni e maligni, ecco dunque che Inferno si trasformò in Onferno.

Genesi bizzarre e dicerie a parte, la grotta alta e fresca è perfetta anche per chi soffre di claustrofobia.

E’ casa di 5000 pipistrelli, sui quale imparerete cose incredibili. La visita guidata obbligatoria, ha una durata di circa 90 minuti e sarà un viaggio all’interno di una delle più importanti grotte nel gesso d’Italia.

Il percorso è adatto a tutti con una lunghezza di 400 mt. e un dislivello di 64. Per arrivare all’ingresso attraverserete un tratto di bosco che vi riporterà in un attimo alle atmosfere delle foreste esotiche.

Vi consiglio un abbigliamento comodo, scarpe da trekking o da trail, un k-way leggero impermeabile (all’interno della grotta la temperatura è di circa 12-13°C). Viene fornito il caschetto con illuminazione.

Prima o dopo la visita fermatevi a vedere lo spazio espositivo al centro visite. Conoscerete la grande “Lella” e scoprirete di più sulla formazione delle grotte e sui suoi abitanti.

Non approcciatevi alle Grotte di Onferno come se fossero quelle di Frasassi, sono tutta un’altra cosa, ma non per il fatto che una sia meglio dell’altra, sono semplicemente diverse.

Itinerario in Valconca: percorsi ciclabili e di Trekking

Se siete dei camminatori e dei ciclisti potrete percorrere 18 itinerari per più di 400 km tra le colline della Valconca. I Valconca Trail si snodano tra antichi tracciati oppure su strade poco trafficate.

Potrete collegarvi con tutti gli 11 borghi della valle fino a Cattolica.

Itinerario in Valconca: degustazione di vino

Volete tornare al mare senza farvi un calice di vino?Guai!! Ho scelto la “Fattoria del Piccione” di Montescudo.

Questa cantina, a conduzione famigliare, risale alla fine del 1800. Nata come centro agricolo, le sue mura corrispondono a quelle di ciò che rimane del Castello di SanSavino.

Il cuore della cantina, che si raggiunge scendendo una scala a chiocciola per circa 5 mt, non è altro che il vecchio fossato del castello. Un ambiente in cui la temperatura è regolata in maniera naturale e, l’umidità è tale, al punto da favorire la proliferazione di lieviti utili alla fermentazione del vino.

La produzione assorbe l’energia tipica di un luogo storico che crea una forte connessione tra uomo e natura.

Qui viene prodotto anche olio d’oliva dai 200 ulivi e il mio vino preferito è stato “Donna Teresa” un vino dolce e tenace, dedicato alla nonna.

È possibile prenotare delle degustazioni guidate.

Maggiori informazioni sulla Valconca le trovate a questo link.

Articolo scritto in collaborazione con GAL Valli Marecchia e Conca e Salute, Viaggiatore!

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