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Dormire in un convento a Bagnacavallo

Avete mai dormito in un convento? A Bagnacavallo, nella Bassa Romagna, si scoprono storie e progetti curiosi. Come quella dell’Antico Convento di San Francesco nel quale si può anche dormire.

Imprenditorialità, creatività, arte, storia e design messi tutti insieme, possono creare un mix esplosivo di bellezza e di stupore.

È quello che ho provato quando ho visitato e alloggiato all’Antico Convento di San Francesco di Bagnacavallo. Siamo nella Bassa Romagna, a pochi km da Ravenna.

Sebbene io sia originaria di un paesino molto vicino, non avevo mai visitato questo luogo.

Se per me è difficile raccontare cose ed esperienze che mi hanno colpito poco, lo è altrettanto trasmettere quelle che invece mi hanno restituito tanto. Ho sempre paura di non “rendere giustizia” alle mie emozioni e alle storie che mi vengono raccontate.

Sento questo mentre sto scrivendo, sebbene le mie dita sui tasti corrono veloci.

Dormire in un convento in Romagna: un po’ di storia

L’Antico Convento di San Francesco risale al 13° secolo ed è l’edificio conventuale di più antica fondazione nella cittadina di Bagnacavallo.

Dopo varie vicissitudini, tra cui l’intervento napoleonico, l’abbandono, il diventare scuola e poi successivamente un ostello, oggi è una struttura riqualificata in due parti differenti.

Spazi come l’ampio ex refettorio “Sala Oriani”, lo scalone monumentale, le sale del primo piano, il solaio e i sotterranei, vengono utilizzati per attività o mostre dal Comune di Bagnacavallo, proprietario dell’intera struttura.

L’altra parte, gestita da Fulvia e Paolo rendono questo posto, un luogo dove alloggiare, ma anche di espressione e di aggregazione con eventi e appuntamenti serali estivi.

Del passato ne mantiene la struttura. Si nota subito appena si entra.

Ampi corridoi, alti soffitti e un bellissimo chiostro nel quale capeggia fiero un grande ippocastano e un piccolo melo cotogno, dal quale vengono raccolti i frutti e prodotta marmellata.

Dormire in un convento in Romagna: l’albergo

L’area ricettiva è una piccola chicca.

Se l’aria monastica austera e rigorosa è tra le prime cose che coglierete, lo sarà anche il profondo contrasto con il design, l’arte, il colore e il vintage. Ognuno vuole dire la propria. Con armonia e senza arroganza.

Il lavoro di riqualificazione e di ripristino della parte alberghiera ha dato via libera alla creatività razionale e immaginifica di chi, in questo luogo, è riuscito a vedere oltre.

Paolo e Fulvia per farlo hanno messo in campo tutte le loro competenze che spaziano dall’ Interior designer, all’architettura, alle idee immaginate e realizzate.

L’espressione di questo lo si trova pressoché ovunque: dai libri d’arte contemporanea, ai colori, alle installazioni da guardare e comprendere, alle parole.

Tutto è gentile, garbato e al proprio posto.

Nulla è lasciato al caso, nemmeno l’amore per il territorio che non viene mai dimenticato. La tematizzazione delle 8 camere è dedicata alla vegetazione tipica del Delta del Po o del Convento stesso.

Ecco, dunque, la camera Ippocastano, Melo Cotogno, Vitis, Dolce Fico, Ginkgo Biloba, Erbe Palustri, Candida Rosa e Lunaria.

Stanze completamente rinnovate e ripensate nel colore, nell’utilizzo della calce naturale, negli arredi, ma soprattutto nel concetto e nella storia che appartiene ad ognuna di essa. 

L’attenzione all’ aspetto “local” è interconnesso anche con la scelta degli artigiani locali che sono stati coinvolti per costruire, arredare e arricchire di particolari mai scontati. Tutti da scoprire.

Dormire in un convento in Romagna: Lunaria

Ogni camera ha una narrazione che ciascuno adatta alle sue esperienze e al suo sentire.

So che questa frase potrebbe risuonare come qualcosa di metafisico o estremamente astratto, ma vi assicuro che di fatto è ciò che succede qui dentro.

Ognuno vive la sua personale esperienza.

La mia era Lunaria: tra le tante, la camera più particolare ed “estrema”. Un aggettivo forte, ma lo trovo interessante nella sua positiva eccezione del “riuscire andare oltre le apparenze”.

La camera Lunaria è dedicata ad un’erbacea particolare, la Lunaria appunto. Ho sempre apprezzato questa pianta che, per un periodo della mia vita ha convissuto polverosa nel salotto di famiglia.  

Si trova perlopiù in ambienti umidi e ha la particolarità di avere dei medaglioni madreperlati che, inevitabilmente, ricordano l’unico satellite naturale della terra. Da qui il suo nome.

Ecco dunque che dalla pianta protagonista si arriva al tema di questa stanza tutta bianca e vuota: la luna.

Il letto nel centro della stanza e le pareti alte e candide vogliono dare volutamente senso di smarrimento e di infinito. Non solo ci provano, ma ci riescono.

Del resto, cos’hanno provato gli astronauti una volta arrivati sulla luna, se non smarrimento in un universo infinito?

Una volta fatto buio, però, la situazione cambia.  Si accende un neon blu che capeggia sul letto con la scritta “Lunaria” e tutto prende magicamente un’altra atmosfera.

Un mondo parallelo e sospeso in cui il bianco cede spazio ad un blu cosmico che si mescola con il giallo chiaro di una grande lampada tonda. E anche qui ogni parallelismo è scontato.

Tutto questo si contrappone ad una parete piena di oggetti e richiami “pop” alla luna: quadri con disegni, il disco dei Pink Floyd “The dark side of the moon”, spartiti, alcuni libri da sfogliare e toccare, persino un lettore Cd con una colonna sonora a tema.

Curioso il fatto che questa stanza è l’unica ad avere l’elemento sonoro. Per scelta nessuna camera ha la televisione e questo trova il mio favorevole accordo.

Una camera dinamica e divertente che, se di primo acchito, potrebbe sembrare troppo bianca e troppo vuota, diventa un rifugio in cui lasciar correre i pensieri.

Lunaria, è solo un esempio di come sono state trasformate alcune delle grandi stanze presenti.

Sono presenti anche camere multiple o family da 4-6-8 posti tutte con bagno privato che possono ospitare anche grandi gruppi o famiglie.

Ogni tariffa comprende la colazione che può essere fatta nel grande tavolo centrale o nei tavolini all’esterno del chiostro. La colazione è a buffet con ampia scelta tra dolce, salato e prodotti tipici del territorio. E’ aperta anche a chi non soggiorna in struttura.

Dormire in un convento in Romagna: eventi ed Escape Room

All’Antico Convento San Francesco sono diverse le attività che vengono fatte, come per esempio eventi, serate musicali, aperitivi o degustazioni.

Siamo a Bagnacavallo, terra del vino Burson, che proviene da vigneti autoctoni e antichi. Fulvia vi potrà accompagnare in un percorso di degustazione tra tradizione e innovazione.

Ma non finisce qui!

Infatti c’è un’altra curiosità, appassionati di Escape Room? Qui ce ne sono ben due!

Paolo sarà il vostro master in due percorsi completamente diversi che sapranno mettere alla prova le vostre abilità logiche e di pensiero!

Dormire in un convento in Romagna: info pratiche

L’ Antico Convento San Francesco è aperto da Aprile a Ottobre. Potete controllare tutte le informazioni sul sito ufficiale.

E’ anche il posto giusto per scoprire il Delta del Po. Paolo e Fulvia sapranno consigliarvi tanti itinerari alla scoperta della Romagna! A tal proposito, nel caso siate “bikers” è possibile mettere le proprie bici in sicurezza.

Potete prenotare Escape Room e degustazioni direttamente utilizzando anche i principali canali social!

Essendo un edificio storico è possibile entrare negli spazi del convento anche senza alloggiare.

Siete pronti a scoprire altri alloggi insoliti in Romagna?

Il viaggio continua!

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